Parigi si fa bella per i banchieri della City

Mentre i manager londinesi si affrettano a cercare rifugio oltre la Manica, il paese transalpino alleggerisce le proprie normative in materia di finanza

Parigi si fa bella per i banchieri della City

"Parigi è pronta e la Francia è tornata". Sono queste le parole pronunciate, durante il Forum internazionale promosso da Paris Europlace, dal primo ministro francese, Edouard Philippe, nell'annunciare i cambiamenti in atto nella politica finanziaria del paese. L'obiettivo, non apertamente dichiarato, è quello di proporsi come nuova capitale finanziaria d'Europa una volta che Londra avrà lasciato l'Unione battendo la concorrenza di altri centri - in primis Francoforte, Dublino e Lussemburgo.

Normative più leggere

Tra le proposte presentate, vi è quella di ridurre del 30% la tassazione dei cosiddetti “carried interest" (redditi da capitale) per i gestori patrimoniali che prevedono di trasferirsi a Parigi. Proposta perfettamente in linea con le tendenze del presidente francese. Emmanuel Macron, noto nel paese come "il presidente dei ricchi”, ha già previsto, infatti, di abbassare l'imposta sulle società al 25% e abolire una tassa sulla ricchezza delle attività finanziarie, oltre a imporre una flat tax del 30% sui redditi da capitale rottamando la fascia più alta delle imposte.

Chi sarà la prossima capitale finanziaria?

Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, alcune delle più note banche d’affari a livello globale tra cui Bank of America Merrill Lynch, JP Morgan, Citigroup, Morgan Stanley, Goldman Sachs, Standard Chartered e Wells Fargo, si sono già espresse a favore di Parigi. La parola Brexit durante l’incontro non è mai stata pronunciata, ma non era necessario.

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