
Donald Trump ha firmato il decreto di licenziamento di Lisa Cook, governatrice della Federal Reserve, accusandola di aver falsificato documenti per ottenere un mutuo agevolato. Una decisione senza precedenti nella storia della banca centrale statunitense, che rischia di aprire una battaglia politica e giudiziaria senza fine.
La replica: “Non me ne vado”
Cook, nominata da Joe Biden nel 2022 e riconfermata nel 2024, ha già annunciato che non intende lasciare l’incarico e che impugnerà il provvedimento davanti ai giudici. “Il tentativo di licenziarla è privo di fondamento – ha dichiarato il suo avvocato Abbe Lowell –. Presenteremo una causa per contestare questa azione illegale”.
Pressioni sulla Fed e sul presidente Powell
Dietro lo scontro con Cook si nasconde il vero obiettivo di Trump: aumentare la pressione su Jerome Powell, presidente della Fed. Da mesi il tycoon sollecita un taglio più deciso dei tassi di interesse per stimolare l’economia, ma Powell e la maggioranza dei governatori restano prudenti, soprattutto alla luce dei dazi e dei rischi inflazionistici.
Una battaglia che può arrivare alla Corte Suprema
L’azione legale di Lisa Cook potrebbe trasformarsi in un caso epocale. Mai prima d’ora un presidente aveva tentato di rimuovere un governatore della Fed, istituzione concepita come (necessariamente) indipendente dal potere politico. Se la disputa approderà davanti alla Corte Suprema, il verdetto rischia di ridefinire i rapporti tra Casa Bianca e Federal Reserve.