Il dilemma britannico sulla R&S: dipende da poche grandi imprese a rischio delocalizzazione

Il dilemma britannico sulla R&S: dipende da poche grandi imprese

Il modello britannico basato su ricerca e innovazione comincia a vacillare. Due gli scogli. La maggior parte della R&S viene svolta dalle tre industrie più vulnerabili alla Brexit. Inoltre il Regno Unito è 11° nella classifica europea sulla R&S. Dietro ai paesi nordici, la Francia e la Germania, e questo era atteso, mentre il posizionamento alle spalle di Austria, Slovenia e Repubblica Ceca ha colto di sorpresa il governo.

Le tre industrie a rischio sono quelle farmaceutiche, aerospaziali e automobilistiche, che sono pure quelle che hanno messo sul piatto 9,4 miliardi di sterline nel 2016 rispetto alla spesa complessiva di 22,2 miliardi.

L’attenzione è concentrata su Jaguar Land Rover, la più grande casa automobilistica britannica, che sforna 640mila veicoli l’anno quasi tutti diesel. Il primo modello elettrico dovrebbe essere presentato il prossimo autunno, ma ciò non riduce l’elevata probabilità che i proprietari indiani, Tata Group, decidano di delocalizzare la produzione dei modelli elettrici in Slovacchia.

Sono gli effetti collaterali della Brexit.

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