La Malesia è diventata un anello cruciale nella catena globale di fornitura dei chip

Le aziende statunitensi ed europee nel tentativo di diversificarsi rispetto alla Cina si stanno espandendo nel sud-est asiatico. È un segno di come la geopolitica stia rimodellando la produzione tecnologica

Anello cruciale nella catena globale di fornitura dei chip
Kuala Lumpur

Tutta la regione del Sud-Est asiatico attrae sempre maggiori investimenti diretti esteri nel settore dei semiconduttori. Oltre a Vietnam e Thailandia, ora ad emergere è la Malaysia che sembra avere una marcia in più rispetto ai propri vicini. 

Il gigante statunitense Intel e l’azienda tedesca Infineon investono nel paese 7 miliardi di dollari ciascuno grazie ad accordi specifici con Kuala Lumpur. Il principale produttore mondiale di chip, ovvero la californiana Nvidia, sta collaborando con i servizi pubblici malesiani per sviluppare un cloud di intelligenza artificiale e un centro di supercomputer da 4,3 miliardi di dollari. Anche Texas Instruments, Ericsson, Bosch e Lam Research si stanno espandendo.

Sullo sfondo la crescente rivalità tra gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese per il controllo delle tecnologie all’avanguardia che spinge (orami da tempo) le principali aziende hi-tech a diversificare e rafforzare le proprie catene di approvvigionamento. Il caso malesiano lo conferma.

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