
L’accordo riduce i dazi Usa al 15% sulle auto Ue, mentre Bruxelles azzera i propri. Apparente vittoria? Secondo la lobby automobilistica tedesca, è un pessimo affare. La produzione potrebbe spostarsi negli Stati Uniti per aggirare i dazi, con la possibile perdita di 70.000 posti di lavoro in Europa.
Energia: un impegno (irrealizzabile?) da 750 miliardi
L’Ue promette di triplicare l’import energetico dagli Usa (inclusi gas, petrolio e nucleare), per un totale di 250 miliardi l’anno. Una mossa politica più che concreta, secondo gli esperti.
Aviazione: tregua tra Airbus e Boeing
Dazi zero su aerei e componenti. Un sospiro di sollievo per costruttori e compagnie aeree, che evitano una nuova guerra commerciale. Tra i pochi a perdere ci sono le società di leasing, che avrebbero potuto offrire una via di fuga alle compagnie in caso di escalation.
Farmaceutica: minaccia in arrivo
Trump nega, von der Leyen conferma: i farmaci sono (forse) inclusi. Per ora i dazi restano a zero, ma potrebbe arrivare una tariffa del 15% dopo un’indagine Usa. Le aziende di generici, con margini bassi, rischiano di pagare il prezzo più alto.
Tecnologia: vincono gli americani, e ASML
Dazi azzerati sulle apparecchiature per chip. L’olandese Asml respira e vola in Borsa (+4%). Ma l’Ue continuerà ad acquistare chip Ai (artificial intelligence) dagli Usa, allontanando il sogno di autonomia tecnologica europea.
Regolamentazione digitale: l’Ue resiste
Nessuna concessione sulle regole digitali. Il Digital Markets Act e il Digital Services Act restano intatti, nonostante le pressioni di Big Tech Usa. Per ora, Bruxelles tiene il punto.
Difesa: niente impegni scritti, ma vantaggio indiretto per gli Usa
Trump annuncia acquisti di armi Usa, ma non esiste alcun accordo formale. Tuttavia, con l’aumento dei bilanci militari europei, l’industria statunitense potrebbe beneficiarne in modo consistente.
Acciaio: quote sì, ma i dazi restano
Si torna al sistema delle quote (come con Biden), ma il dazio del 50% resta in piedi. Ue e Usa progettano una “barriera di sicurezza” contro la concorrenza cinese. Se funzionasse, Pechino potrebbe trovarsi davvero in difficoltà.
Cibo e bevande: luci e ombre
Si apre uno spiraglio per alcuni prodotti “non sensibili” americani (come noci o cibo per animali). Ma la carne bovina Usa resta fuori. Gli alcolici? Ancora in trattativa. Nessuna certezza per ora.
Investimenti: una promessa senza fondamento
L’Ue promette 600 miliardi di investimenti in Usa. Ma è un annuncio “performativo”: sono decisioni che spettano alle aziende private, non alla Commissione. L’unico vero vincitore? L’economia americana.
Presi per il PIL
Tra possibili delocalizzazioni delle attività produttive negli Usa e compressione dei salari per mantenere su certi livelli la competitività delle imprese, a pagare il prezzo più alto dell’accordo sui dazi tra Ue e Usa potrebbero essere proprio i lavoratori, specialmente in un paese come l’Italia dove la dinamica salariale è sostanzialmente stagnante da decenni.