
Donald Trump e Xi Jinping hanno avuto la loro prima telefonata diretta dal 2019, aprendo spiragli di intesa su più fronti, a partire da TikTok. I due leader si incontreranno di persona in ottobre al vertice Apec in Corea del Sud e, successivamente, in Cina.
TikTok al centro dell’intesa
Trump ha definito “produttivo” il confronto, annunciando progressi sull’accordo che potrebbe salvare l’app dal bando negli Stati Uniti. L’intesa prevedrebbe lo scorporo delle attività americane in una nuova società a maggioranza Usa, con Oracle tra i principali investitori. Ma da Pechino nessuna conferma: Xi ha parlato solo di “trattative equilibrate” senza dettagli concreti.
Taiwan sacrificata sul tavolo negoziale
Dietro le quinte, emerge un dato cruciale: Washington avrebbe congelato oltre 400 milioni di dollari di aiuti militari a Taiwan. Una scelta interpretata come merce di scambio per facilitare il dialogo con Pechino, che considera l’isola una “linea rossa” invalicabile.
Le tensioni non spariscono
Sul tavolo restano i nodi dei dazi, della guerra in Ucraina e della corsa all’intelligenza artificiale. Gli Usa hanno imposto divieti sui chip IA venduti in Cina, mentre Pechino ha risposto colpendo Nvidia e blindando il settore delle terre rare.
Una tregua fragile
TikTok diventa così il simbolo di un possibile disgelo tra le due superpotenze. Ma la sospensione degli aiuti a Taiwan e le divergenze su commercio e tecnologia dimostrano che la partita tra Washington e Pechino è tutt’altro che chiusa.