
La situazione in Afghanistan continua a precipitare. All’aeroporto di Kabul il caos è tale che nessun Paese sa più su quale aereo si siano imbarcati i suoi concittadini. Secondo fonti Nato, finora sono state evacuate 18.000 persone. Emergency parla di 10.000 civili in cerca di un volo. E Paul Farthing, ex militare dei Royal Marine britannici, da Kabul denuncia: “Gli aerei stanno partendo semivuoti. Questa evacuazione è un caos.”
A causa della ressa all’aeroporto di Kabul, i governi non sanno su quali aerei si trovano i loro cittadini evacuati dall’Afghanistan. Lo afferma la ministra degli Esteri olandese, Sigrid Kaag. “In questo momento non abbiamo un’immagine chiara di quale aereo abbia imbarcato la nostra gente – ha spiegato - o i cittadini di altri paesi europei o alleati della Nato, o del personale afghano”.
In questo scenario un Biden, apparso provato dalla grave crisi, ha pronunciato parole sconcertanti e ha ammesso che “gli Stati Uniti non sanno esattamente quanti americani sono rimasti in Afghanistan o dove si trovano” e che non è in grado di garantire “l’esito finale" di questa rischiosa operazione”. Ha poi ribadito che gli Stati Uniti non hanno più alcun interesse nazionale in Afghanistan dopo la sconfitta di Al Qaida.



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