Gli Stati Uniti sono preoccupati per l’aumento della presenza cinese nelle infrastrutture strategiche del Perù. Washington avrebbe messo in guardia il governo peruviano rispetto al pericolo rappresentato dall’allargamento degli investimenti cinesi nel paese.
A far scattare l’allarme è stato l’annuncio di un accordo da 3 miliardi di dollari tra la compagnia China Southern Power Grid ed Enel con cui l’importante azienda italiana cede alla prima la gestione delle attività di fornitura elettrica in 55 distretti della zona centrale del paese.
Nel 2020 un’altra azienda della Repubblica Popolare, China Three Gorges Corporation, aveva acquisito il controllo del secondo distributore di energia elettrica del Perù. Se approvato dall’antitrust peruviano, il nuovo accordo metterebbe nelle mani di Pechino l’intero sistema elettrico di Lima e della sua periferia.
A preoccupare gli Usa è anche un progetto di cui la compagnia statale cinese Cosco detiene una quota del 60 per cento: si tratta della ricostruzione del porto di Chancay (70 km a nord di Lima), che dovrebbe superare in termini di portata i principali porti sul Pacifico sudamericano.
Gli Usa temono che gli imponenti investimenti infrastrutturali lanciati dalla Cina in America Latina – l’interscambio commerciale tra i due paesi è cresciuto di 26 volte tra il 2000 e il 2020 – rendono possibile per Pechino introdurre nel continente istallazioni a uso duale (militare e civile).
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