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Negli Stati Uniti il PIL continua a correre: +3,9% nel terzo trimestre del 2025. Numeri che, a prima vista, sembrano rassicuranti. Ma dietro la facciata scintillante, il Financial Times parla di un’economia che “sfida la forza di gravità”. Da un lato ci sono le famiglie ricche, che spendono grazie ai profitti di borsa; dall’altro, i lavoratori più poveri, schiacciati dai dazi di Trump che fanno salire i prezzi e riducono il potere d’acquisto.
I consumi? Li traina il 10% più ricco
Secondo Moody’s, il 10% più benestante degli statunitensi genera metà dei consumi nazionali. A beneficiarne sono soprattutto i brand del lusso: Delta Air Lines prevede più biglietti in prima classe che in economy, mentre le vendite del SUV Mercedes G-Wagon — prezzo base 148mila dollari — sono salite del 41%. Un boom che non riflette la realtà di milioni di cittadini.
Lavoro e salari: “low hire, low fire”
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, definisce l’economia USA “low hire, low fire”: poche assunzioni, pochi licenziamenti. L’immigrazione bloccata riduce la manodopera disponibile, e i salari ristagnano. Il 25% più povero dei lavoratori ha ricevuto aumenti medi del 3,6%, mentre i più ricchi del 4,6%. Con l’inflazione al 3%, la differenza è pesante.
La grande bolla dell’intelligenza artificiale
La più osservata tra le bolle è quella dell’AI. Ma non è l’unica. In Cina, il settore immobiliare sta crollando: gli investitori internazionali rischiano di perdere 140 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti, il Wall Street Journal segnala un’esplosione dei titoli energetici di aziende che non producono ancora nulla, ma valgono oltre 145 miliardi di dollari “sulla fiducia”.
Il caso Oklo: reattori nucleari e valutazioni stellari
Tra i casi simbolo, la startup Oklo, sostenuta dal CEO di OpenAI, Sam Altman: le sue azioni sono cresciute di otto volte in un anno, raggiungendo una capitalizzazione di 26 miliardi di dollari — senza aver ancora prodotto nulla. Né licenze, né contratti, né entrate. Solo promesse.
Quando (non “se”) le bolle esploderanno
Secondo alcune stime, le aziende di AI senza utili valgono oggi circa mille miliardi di dollari. Una correzione è inevitabile: basterebbe un rialzo dei tassi o una nuova tecnologia a rendere obsolete quelle attuali. Eppure, come ricordano gli economisti, le bolle hanno spesso spinto il progresso — come quella di internet negli anni 2000.
Il “culto del cargo” nella Silicon Valley
La giornalista del Financial Times Gillian Tett evoca un parallelismo antropologico: il “culto del cargo”, nato nelle isole del Pacifico nel XIX secolo, quando i locali costruivano aerei di bamboo credendo che così sarebbero arrivate altre merci.
Oggi, osserva l’ingegnere Stephan Eberle, la Silicon Valley fa lo stesso: “Stiamo costruendo aerei di bamboo aspettando che si mettano in volo”. Imitazione di forme, pensiero magico e fede cieca nella tecnologia — il nuovo mito del capitalismo digitale.
In sintesi
Le bolle finanziarie alimentano sogni di crescita, ma dietro ogni promessa di ricchezza illimitata si nasconde lo stesso rischio: la realtà che prima o poi presenta il conto.


 
				
			 
 




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