Oltre il Pil. Chi trae beneficio dall'aumento della crescita?

Il Pil è un indicatore utile ma che non dice quale sia l’impatto della crescita economica sui vari segmenti della popolazione. Con la stagnazione ultradecennale dei salari appare sempre più urgente avere informazioni sull’effettiva distribuzione della ricchezza

Oltre il Pil. Chi trae beneficio dall'aumento della crescita?
Paul Krugman

“Cosa c'è in un nome?” Chiese William Shakespeare, che poi aggiunse: “Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo”. Gli economisti potrebbero chiedersi cosa c'è in un numero. E, sopratutto, cosa non c’è.

L'interrogativo se lo sono posti, nel frattempo, due senatori, Chuck Schumer e Martin Heinrich, firmatari di una proposta di legge che prevede l’incarico all'Ufficio di analisi economica, responsabile del calcolo del Prodotto interno lordo, di effettuare rilevazioni statistiche su chi beneficia della crescita economica. Per capire, ad esempio, quanto Pil sia andato alla classe media.

“Non sono uno di quelli che pensano che il Pil sia un indicatore terribilmente imperfetto o inutile. Ne abbiamo bisogno per molti motivi. Ma di per sé non misura in modo adeguato lo sviluppo economico. Ci dice soltanto quale sia il reddito medio, il che non spiega come vive la maggioranza.” È l’autorevole opinione del premio Nobel per l’economia, Paul Krugman.

Per un lungo periodo non è sembrato urgente porsi il problema della distribuzione della ricchezza, perché il reddito saliva costantemente quasi per tutti. Tuttavia, dagli anni ‘70, la correlazione positiva tra crescita totale e reddito individuale sembra essersi invertita per molti statunitensi.

Da un lato, i salari hanno stagnato. Ad esempio, tenendo conto dell'inflazione, il lavoratore medio di genere maschile guadagna oggi meno rispetto al 1979. Dall'altro lato, taluni hanno visto il loro reddito lievitare molto velocemente. I ceo delle più grandi aziende hanno una retribuzione media 270 volte superiore a quella del dipendente medio. Nel 1980 il rapporto era 27 a 1.

Sarebbe, dunque, necessario e utile capire chi trae un reale beneficio dalla crescita. E in quale misura. Il Pil non è in grado di rappresentare tutto ciò. Ma se si aspira ad una società più inclusiva allora diventa imprenscindibile utilizzare un indicatore capace di descrivere l’impatto dell'incremento della ricchezza tra i vari segmenti della popolazione.

Pertanto, in un mondo ragionevole, qualcosa di simile al progetto Schumer-Heinrich diventerebbe legge in tempi rapidi. Nel mondo reale la proposta non andrà probabilmente avanti, perché il governo Trump non sembra interessato al tema.

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