High-Tech, il declino demografico della Cina potrebbe accelerare la trasformazione industriale

Il declino demografico potrebbe accelerare la trasformazione industriale

La crisi demografica nella Repubblica Popolare Cinese ora riguarda anche la capitale. Per la prima volta dal 2003 Pechino ha infatti registrato una riduzione della popolazione.

Nel 2021 contava 21,88 milioni di residenti, scesi l’anno successivo a 21,84 mln con una perdita di circa 43 mila abitanti. I numeri sono modesti, ma sufficienti per fotografare la depressione demografica più generale.

L’Ufficio nazionale di statistica del Dragone aveva riportato nel 2022 il primo calo dal 1961 della popolazione della Cina continentale (1,41 miliardi, meno 850 mila in un anno) con un record negativo della natalità: solo 6,77 nascite ogni mille abitanti.

L’invecchiamento della popolazione e il crollo della fertilità pone a rischio il futuro sviluppo economico di una potenza che ambisce al primato mondiale. 

Tuttavia, visto che non tutto il male vien per nuocere, il declino demografico (svuotando la forza lavoro) potrebbe accelerare la transizione industriale da produzioni ad alta intensità di manodopera a imprese high-tech più automatizzate. Che è poi la vera sfida economica del confronto, o meglio dello scontro più o meno apparente, Usa-Cina.

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