Pronto il Recovery plan francese: 100 mld per ambiente e imprese

Mentre nel nostro paese ancora si discute sui contenuti del Recovery Plan italiano, il governo francese presenterà nei prossimi giorni il piano “France Relance”. Già pronti bandi e progetti

Pronto il Recovery plan: 100 mld per ambiente e imprese

A fine gennaio la Francia presenterà alla Commissione europea il Recovery Plan. Alla base di tutto c’è una scelta: integrare manovra finanziaria e risorse europee in un unico documento strategico che alla fine del 2022 si propone di avere ristabilito in Francia la situazione economica pre-Covid.

Il piano è appunto un mix di fondi francesi ed europei per complessivi 100 miliardi di euro, di cui 40 mld vengono dal Recovery Fund. Sarà in parte anticipato per spese fino al 13% e il governo ha già pubblicato bandi e avviato progetti.

Circa 30 miliardi sono investimenti a favore dell’ambiente, in particolare di rinnovamento energetico degli edifici pubblici e privati, di decarbonizzazione dell’industria, di transizione agro-ecologica, di sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, di economia circolare.

Vediamo gli interventi programmati più in dettaglio. Previsto il potenziamento dei treni per il trasporto regionale e locale. Sono 4 i miliardi per il rinnovamento energetico degli edifici e 1,2 miliardi per l'eco-agricoltura.

Inoltre, ben 34 miliardi sono destinati alla competitività dell'industria francese. Ovvero sostegno a innovazione e transizione digitale delle imprese, all’export e alla diminuzione delle tasse sulle attività produttive.

Il terzo pilastro del piano francese sono 36 mld per la protezione delle fasce deboli e la coesione sociale e territoriale. Corposo il piano giovani: i 6,7 miliardi per aiuti all'assunzione degli under 26 anni e attività di formazione.

Le scelte strategiche di fondo sono state già fatte dal presidente Emmanuel Macron. Il coordinamento è del primo ministro Castex con gli strumenti ordinari. Ad essere assunto per la governance del Recovery è solo un consigliere speciale presso il capo di gabinetto del primo ministro. Il lavoro sarà interministeriale.

A discutere le strategie anche un comitato nazionale di cui fanno parte il primo ministro, i 3 ministri più coinvolti, rappresentanti delle parti sociali, di Cassa depositi e prestiti, delle associazioni giovanili e due europarlamentari, due deputati e due senatori.

Da notare che, mentre nel nostro paese ancora non c’è accordo neanche sui contentuti del Recovery Plan, l’esecutivo transaplino aveva postato le principali linee guida del loro Recevery sui siti istituzionali francesi già lo scorso 3 settembre.

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