L’UE ha un enorme potenziale inespresso: ¼ della popolazione in età di lavoro è inattiva

L’UE ha un enorme potenziale inespresso
Il tasso di inattività, costituito da coloro che non cercano lavoro ma potrebbero farlo, nei Paesi dell'UE: l'Italia è prima con il 36 per cento di inattivi

La disoccupazione nell'UE continua mediamente a diminuire. Tuttavia, più di un quarto della popolazione in età lavorativa è economicamente inattivo. Il che significa che non è in cerca di lavoro. Lo sostiene il Rapporto Reactivate di Eurofound.

L’UE è colpevole, perché si lascia sfuggire l’occasione di liberare una parte inespressa dell’economia. La colpa, poi, diventa doppia visto che la grande maggioranza delle persone economicamente inattive vorrebbe lavorare.

Occorre comunque evidenziare che il numero di persone economicamente inattive è in costante diminuzione nell'UE: 31,4 per cento nel 2001; 29,7 nel 2007; 27,5 nel 2015. Resta, però, il fatto che una parte sostanziale della società resta al di fuori del mercato del lavoro e non è inclusa nelle statistiche ufficiali sull'occupazione.

D’altronde le politiche nazionali per il mercato del lavoro tendono a concentrarsi sui disoccupati e trascurano l'integrazione nel mercato del lavoro delle persone inattive. Rinunciando, quindi, al loro potenziale economico e sociale.

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