La tecnologia aggraverà le differenze sul lavoro tra uomini e donne

Il divario sul lavoro tra uomini e donne è destinato ad aumentare. A meno che non sia combattuta la disuguaglianza di genere nei settori ad alta crescita come la tecnologia. E’ quanto emerge in un rapporto presentato al World Economic Forum di Davos. Può apparire agli occhi di qualcuno come “il bue che dice cornuto all’asino”. Nonostante il Wef abbia introdotto nel 2011 una quota rosa destinata ad aumentare il numero di delegati femminili, gli uomini continuano a dominare Davos.

Soltanto il 21 per cento di circa 3mila delegati sono donne.

A livello globale, invece, si stima che il 57 per cento dei posti di lavoro che saranno sconvolti dall’automazione di qui al 2026 appartenga alle donne. Ma è la complessiva situazione femminile a destare preoccupazione.

Il gap di genere si è ampliato lo scorso anno per la prima volta da quando il Wef ha cominciato a rilevare questo tipo di dati nel 2006. In pratica, ci sono meno donne che lavorano in aree ad alta crescita, come information technology, biotecnologie e infrastrutture.

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