
La Commissione europea è orientata a mantenere la Clausola di salvaguardia anche nel 2022 e disattivarla solo nel 2023. Il Patto di stabilità e crescita resterà quindi sospeso anche l’anno prossimo per dare agli Stati membri più respiro nella spesa pubblica.
I Paesi con il debito più alto, come l’Italia, devono fare tuttavia attenzione sul medio termine e avere particolare prudenza. Questo è l’avviso che arriva da Bruxelles.
“Pur conservando delle politiche di sostegno, espansive nell’insieme, i Paesi con alto debito devono fare attenzione al medio termine – ha detto il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis - e non introdurre pesi che diventino permanenti”.
Sul lungo termine si farà una valutazione sulla revisione delle regole fiscali. Non è escluso che si adotteranno regole diverse sulla base della situazione debitoria dei vari Stati membri. Non più quindi la rigida norma del 3% nel rapporto deficit-Pil per tutti.
“La revisione del Patto di stabilità è stata lanciata prima della pandemia e riprenderà una volta che la crisi sarà superata ma, nonostante, le regole siano state scritte anni fa – ha aggiunto Dombrovskis - il problema rimane sempre quello di bilanciare la crescita con la stabilità fiscale”, quindi “non porteremo avanti idee precotte, ma ci baseremo sulla consultazione pubblica. Auspico un ampio consenso sulle modifiche.”





.jpg?box=317x238c)

