L’Onu smaschera l’ipocrisia delle grandi economie: “Riscaldamento verso +2,7 gradi”

Biden: “Il rapporto Onu rappresenta un codice rosso per l’umanità”. Draghi: “Dobbiamo intraprendere una trasformazione radicale delle nostre economie in un tempo molto breve”. Ma agli annunci allarmistici non seguono fatti concreti. Abbiamo bisogno di tagliare del 45% le emissioni entro il 2030 per raggiungere la neutralità carbonica entro la metà del secolo. Invece si va verso un aumento del 16% delle emissioni nel 2030 rispetto ai livelli del 2010.

L’Onu smaschera l’ipocrisia delle grandi economie: “Verso +2,7 gradi”

“Il mondo è su un percorso catastrofico verso 2,7 gradi di riscaldamento globale. C’è un alto rischio di fallimento della Cop26 (la conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Glasgow a novembre, ndr). È chiaro che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, abbiamo bisogno di più ambizione in materia finanziaria, di adattamento e mitigazione.” A lanciare l’allarme è il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, al Major Economies Forum on Energy and Climate organizzato dal presidente statunitense.

L’obiettivo fissato dagli Accordi di Parigi, ovvero di contenere l’aumento del riscaldamento sotto i 2 gradi, sembra svanire. “Dobbiamo agire e dobbiamo agire ora contro il cambiamento climatico”, ha detto Joe Biden, che ha aggiunto come il rapporto Onu rappresenti “un codice rosso per l’umanità”.

Gli fa eco il premier italiano Mario Draghi che avverte: “Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo: le conseguenze di un tale aumento delle temperature sarebbero catastrofiche. Tutti gli studi mostrano che le conseguenze dei cambiamenti climatici sono devastanti. Dobbiamo muoverci velocemente e intraprendere una trasformazione radicale delle nostre economie in un tempo molto breve. L’ambizione è importante, ma ci sono costi significativi che dobbiamo coprire. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già molto chiari. Negli ultimi 50 anni, il numero di disastri legati a eventi meteorologici si è quintuplicato. Gli incendi stanno divorando le foreste, dalla California all’Australia. E dalla Germania alla Cina, stiamo assistendo a inondazioni sempre più devastanti. L’Italia sta fronteggiando l’innalzamento del livello del mare a Venezia e lo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi. Gravi carenze idriche e siccità sono fenomeni sempre più frequenti e colpiscono in maniera sproporzionata alcuni paesi tra i più poveri del mondo, ad esempio in Africa.”

Agli annunci allarmistici tuttavia non seguono fatti concreti. Abbiamo bisogno di tagliare del 45% le emissioni entro il 2030 per raggiungere la neutralità carbonica entro la metà del secolo. Invece, secondo l’ultimo Rapporto Onu, si va verso un aumento del 16% delle emissioni nel 2030 rispetto ai livelli del 2010. Numeri che confermano la disconnessione tra parole e azioni, soprattutto dai paesi del G20 che rappresentano l'80% delle emissioni globali.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com