Londra vara la “Ultra Low Emission Zone”

Se non si disporrà di un veicolo poco inquinante, dall'8 aprile sarà necessario pagare una tariffa giornaliera di 12.5 sterline, che si aggiungono alle 11.5 già previste per chi attraversa il centro della capitale britannica. Ma quella voluta dal sindaco Sadiq Khan è una misura equa?

Londra vara la “Ultra Low Emission Zone”

Aumentano i costi per circolare con un veicolo al centro di Londra. E la Brexit non c’entra nulla. Se non si dispone di un’auto poco inquinante, dall'8 aprile 2019 è necessario pagare una tariffa giornaliera di 12.5 sterline, che si aggiungono alle 11.5 già previste per chi attraversa (dalle 7 alle 18 e dal lunedì al venerdì) la “Congestion Charge Zone”, dove entrano ogni giorno circa 100 mila veicoli.

La nuova tassa si applica alle auto a benzina che non rispettano gli standard sulle emissioni previsti dalla normativa Euro 4, a quelle diesel che non rientrano nei parametri Euro 6, e ai motocicli e ciclomotori che si posizionano sotto i livelli Euro 3. I veicoli a motore più grandi, come gli autobus eicamion, devono rispettare gli standard Euro 4 o pagare una tariffa giornaliera di 100 sterline. Londra diventa così la città che adotta gli standard più severi al mondo, consentendo a milioni di cittadini di respirare un’aria più accettabile.

La “Ultra Low Emission Zone” (ULEZ) fa parte di un pacchetto di misure adottate dall'amministrazione del sindaco Sadiq Khan con l’obiettivo di far fronte ai grandi rischi per la salute pubblica dovuti all'intenso inquinamento atmosferico della metropoli. Ma una scelta così radicale ha finito per riaccendere le polemiche sull’equità della misura. Sebbene fino al 24 ottobre 2021 sia prevista una deroga per i cittadini residenti nelle aree interessate, la limitazione al traffico avviene attraverso un’imposta indiretta, che dunque colpisce tutti indistintamente. E sono più di 3,5 milioni le persone che vivono all'interno del perimetro delimitato dalla zona a bassa emissione.

Qualcuno potrebbe pensare che i detrattori del provvedimento dovranno però ricredersi di fronte ai dati sulla riduzione del traffico. Ma non è esattamente così. Alcune stime indicano una possibile diminuzione dei veicoli circolanti pari al 5% nel centro di Londra una volta che la ULEZ entrerà in vigore. E hanno esperienza in questo campo nella capitale britannica, dove la “Congestion Charge Zone”fu introdotta 15 anni fa: oggi circolano il 30% in meno di veicoli privati. Questo taglio è, tuttavia, stato compensato da un sensibile incremento dei mezzi “Uber” e di quelli a noleggio (con e senza conducente) passati, complessivamente, da 4.000 al giorno a 18.000. Fino ad ora non hanno pagato la tassa per transitare all’interno dell’area, ma devono farlo dall'8. Anche un’altra categoria ha ottenuto una deroga. Si tratta dei 21.000 taxi circolanti nella capitale del Regno Unito, nonostante siano responsabili del 16% delle emissioni rilasciate nel centro di Londra.

Nel frattempo una petizione su change.org, che ha raccolto più di 25.000 firme, giudica l’iniziativa di Sadiq Khan come “un’imposta che ha nulla a che fare con l'inquinamento atmosferico”. In realtà, c’entra eccome. Ma sarebbe necessario studiare sistemi compensativi più efficaci rispetto alle deroghe previste dal comune di Londra. Come, ad esempio, potenziare il trasporto pubblico e favorire la mobilità green.

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato su LA STAMPA

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