Se l'impresa va bene chi ci guadagna di più: lavoratori o azionisti? Lo svela il rapporto Marx

Le aziende che favoriscono di più i lavoratori tendono a essere quelle ad alta intensità di manodopera, come Walmart e Amazon. All'opposto si posizionano i big del tabacco Altria e Philip Morris, oltre ai colossi dei prodotti di consumo come Kraft-Heinz e Colgate-Palmolive

L'impresa punta su capitale o lavoro? Lo svela il rapporto Marx
Karl Marx (a sx) e Friedrich Engels

Quando un'azienda ha successo chi ne beneficia di più: i suoi azionisti o i suoi dipendenti? Capitale o lavoro? È possibile misurarlo attraverso il rapporto Marx, chiamato così in omaggio all'economista e filosofo tedesco del XIX secolo, mettendo in relazione il compenso mediano dei lavoratori - valore assunto dalle unità statistiche che si trovano nel mezzo di una distribuzione - con i dividendi dell'impresa.

Capitale o lavoro?

Questo indicatore coglie la relazione tra i profitti di un’azienda e la compensazione per i propri dipendenti: le società con un alto rapporto di Marx assegnano ai propri azionisti premi particolarmente più elevati rispetto ai lavoratori. La cifra 1 indica un rapporto di parità, maggiore di 1 esprime un vantaggio per gli azionisti e inferiore a 1 è più favorevole ai lavoratori.

Azionisti premiati

Tra le aziende con alti indici Marx troviamo i big del tabacco Altria e Philip Morris International, ma anche colossi dei prodotti di consumo come Kraft-Heinz e Colgate-Palmolive, oltreché Mc Donald’s e numerosi fondi di investimento immobiliare.

Lavoratori remunerati

Di contro, le aziende che favoriscono di più i lavoratori tendono a essere quelle ad alta intensità di manodopera: Walmart e Amazon, società alberghiere come Marriott e Hilton, ma anche Coca-Cola e PepsiCo. Delle 394 società di "Standard & Poor’s 500" che hanno indicato la loro retribuzione mediana entro il 3 maggio, il rapporto (mediano) di Marx era di 0,82. Ovvero, il salario medio è stato superiore al profitto generato da un lavoratore.

Limiti del calcolo

Tuttavia la compensazione mediana è una misurazione imprecisa, perché non riesce a cogliere l’intera gamma di remunerazione dei dipendenti di un’azienda e può essere distorta dall’uso di manodopera part-time. Per questi motivi il rapporto di Marx non rappresenta una misura definitiva di come le imprese influiscano sull’economia. Rappresenta, piuttosto, uno strumento utile per comprendere le differenze tra aziende e industrie: più la capacità delle società di generare profitti dipende da ciò che gli azionisti possiedono – brevetti, un marchio noto o beni capitali come macchinari e proprietà immobiliari – più alto sarà il rapporto Marx.

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