A sette anni dall’annuncio dell’addio al nucleare dal 2022 cambia ancora lo scenario energetico

A sette anni dall’annuncio di Angela Merkel di rinunciare al nucleare dal 2022 il settore energetico tedesco è scosso da un'altra riorganizzazione. Accordo da 20 miliardi di euro tra i due big dell'energia: Eon e Rwe

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I mercati sembrano aver apprezzato l'accordo. A Francoforte volano i titoli di Rwe (+8,7%) e Eon (+5,1%), dopo l’annuncio dell’operazione che rappresenta un passo decisivo nel consolidamento del comparto energetico tedesco. L'intesa infiamma anche le utility in Europa, con l'indice di settore Dj Stoxx che sale dell'1,7%. Resta, tuttavia, da capire se i consumatori otterranno qualche beneficio dalla concentrazione del mercato.
Energia, lo scenario cambia ancora una volta

Accordo tra i big dell'energia Eon e Rwe. L'intesa modifica in modo strutturale il mercato energetico tedesco. Rwe vende Innogy alla rivale Eon, creando così due titani: uno genera energia, l'altro la distribuisce.

L'accordo da 20 miliardi di euro rende Rwe il principale fornitore di energia elettrica del paese, mentre Eon diventa uno dei maggiori operatori in Europa, prendendo in un colpo solo il controllo della rete elettrica e dei 45 milioni di clienti tedeschi. Dal canto suo, Rwe genererà energia verde, divenendone il terzo produttore europeo, e gestirà centrali convenzionali alimentate a carbone e gas.

L'operazione rappresenta un passo decisivo nella ristrutturazione del settore energetico tedesco a sette anni dall’annuncio di Angela Merkel dell’addio al nucleare entro il 2022, che ha provocato un progressivo spostamento verso le fonti rinnovabili. Un cambio che è però costato nel corso degli anni perdite pesantissime sia a Eon che a Rwe, i cui valori di borsa sono crollati in scia a svalutazioni miliardarie. L'intesa ora raggiunta è, dunque, una buona notizia per le due aziende.

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