Jaguar Land Rover, a rischio investimenti per 80 mld di sterline in caso di hard-Brexit

L'avvertimento di JLR segue quelli di altri importanti gruppi come Airbus, Bmw e Nissan, che potrebbero decidere di rinunciare agli investimenti programmati all'interno del Regno Unito in caso di mancato accordo sull'uscita dall'Ue

Jaguar Land Rover, a rischio 80 mld di investimenti in caso di hard-Brexit
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Non passa giorno che non arrivi un warning dal Regno Unito rispetto a uno scenario di "hard-Brexit". L’ultimo è giunto da Jaguar Land Rover, che avverte il governo May: a rischio ci sono investimenti per 80 miliardi di sterline.

Conto salato

La più grande casa automobilistica della Gran Bretagna, di proprietà dell'indiana Tata Motors, ha dichiarato che "il cuore e l'anima sono nel Regno Unito", ma anche aggiunto che i piani di sviluppo sull'isola sono "in pericolo". E con loro i 40 mila dipendenti operativi negli impianti britannici e i 260 mila di indotto. L'amministratore delegato di Jaguar Land Rover, Ralf Speth, ha dichiarato: "Un cattivo accordo sulla Brexit costerebbe all’azienda oltre 1,2 miliardi ogni anno. Di conseguenza, dovremmo adeguare drasticamente il nostro profilo di spesa: abbiamo investito circa 50 mld nel Regno Unito negli ultimi cinque anni - con piani per ulteriori 80 mld nei prossimi cinque.

JLR si prepara al peggio

In realtà l'incertezza sulla Brexit, che si aggiunge ai cupi scenari sulle auto diesel, ha già portato il produttore automobilistico ad annunciare una serie di provvedimenti. All'inizio dell'anno, JLR ha spiegato che avrebbe tagliato la produzione nel suo stabilimento di Halewood, nel Merseyside, dove costruisce tre dei suoi modelli Range Rover. Ad aprile è arrivato l’annuncio che non avrebbe rinnovato i contratti per 1.000 lavoratori temporanei nello stabilimento di Solihull. E a giugno che avrebbe spostato la produzione del modello Discovery in un nuovo stabilimento in Slovacchia. Tuttavia, la casa automobilistica ha anche dichiarato di voler fabbricare a Solihull i nuovi modelli Range Rover, alcuni dei quali saranno alimentati elettricamente, a partire dal 2020.

Dazi e barriere non tariffarie

L'avvertimento di JLR segue quelli arrivati nei giorni scorsi da Airbus, Bmw e Nissan, che considerano a rischio gli investimenti in caso di mancato accordo sulla Brexit. Il che complicherebbe oltremisura gli scambi commerciali: non solo dazi, ma più controlli alle frontiere e barriere non tariffarie. Che, in termini aziendali, si traducono in ulteriori costi.

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