Africa, non basta vietare il lavoro minorile per eliminarlo

Il numero di lavoratori-bambini è aumentato tra il 2012 e il 2016. Eppure, nello sesso periodo, sempre più paesi africani hanno adottato misure per contenerlo

Non basta vietare il lavoro minorile per eliminarlo

Nonostante numerosi annunci e proclami, la lotta africana contro il lavoro minorile sembra stagnare. Secondo l'Unicef, il numero di lavoratori-bambini è aumentato tra il 2012 e il 2016. Eppure, nello stesso periodo, sempre più paesi africani hanno adottato misure per contenerlo.

Il fallimento assume la forma di statistiche ufficiali. Ciò significa che la situazione reale potrebbe rivelarsi ancora peggiore. Nella prima economia africana, secondo il National Bureau of Statistics, il 50,8% dei bambini lavora full-time.

Le Nazioni Unite si sono impegnate a porre fine al lavoro minorile entro il 2025. Ma nessun paese si sta muovendo abbastanza velocemente in quella direzione. Così come cambiare le norme non sarà comunque sufficiente. È infatti un circolo vizioso: per aiutare la propria famiglia indigente (condizione che evidentemente non sarà possibile modificare per legge), i bambini vedono crollare la probabilità di uscire dalla povertà nel corso della loro vita.

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