
La Federazione Russa sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le sue vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7 (pari a 60 dollari).
Lo riporta Bloomberg, citando due funzionari al corrente del piano, secondo cui Mosca sta valutando di imporre un prezzo fisso per i barili russi o di stabilire sconti massimi sui benchmark internazionali ai quali possono essere venduti.
Lo scorso 5 dicembre è intanto entrato in vigore il tetto di 60 dollari al barile imposto dal G7 al petrolio russo trasportato via mare. La Russia ha replicato facendo sapere che non rispetterà la misura anche se dovesse tagliare la produzione.