
Il recente ritorno di Donald Trump e delle sue politiche economiche aggressive ha generato nuove instabilità sui mercati valutari globali. Tra dazi, isolamento commerciale e incertezza diplomatica, il dollaro ha subito un deprezzamento repentino, alimentando un’ondata di dubbi sulla sua storica leadership nei pagamenti internazionali.
Lagarde: “Un’occasione per l’euro”
In questo scenario, la presidente della BCE Christine Lagarde ha rilanciato l’appello a rafforzare il ruolo dell’euro come valuta internazionale. E in effetti, l’euro oggi è la seconda moneta più usata al mondo nei pagamenti globali. Un’opportunità storica che l’Europa potrebbe sfruttare, a patto di affrontare alcune debolezze strutturali.
I numeri: l’euro cresce, ma resta dietro
Secondo il rapporto mensile di SWIFT (maggio 2025), il dollaro domina ancora: ad aprile è stato usato nel 49,7% dei pagamenti globali. L’euro segue con il 22,2%, ma inclusi i pagamenti interni all’Eurozona. Se questi vengono esclusi, la quota reale dell’euro scende al 13,2%, mentre quella del dollaro sale al 59,7%. Una distanza ancora ampia, che riflette una fiducia globale nella valuta americana ben radicata.
Un primato non solo economico
Al di là delle cifre, il primato del dollaro è anche geopolitico e culturale. La sua diffusione nei mercati emergenti, la centralità nei commerci internazionali e l’assenza di alternative realmente competitive ne consolidano la leadership. Ma l’euro, con un’Europa più coesa e meno dipendente, potrebbe giocare un ruolo più ambizioso nei prossimi anni.