Zuckerberg vende un milione di azioni Facebook in due settimane

Nonostante queste cessioni privilegiate, massicce e concentrate in pochi giorni prima del tonfo in borsa, Zuckerberg ha visto scendere la sua ricchezza da 75 a circa 66 miliardi di dollari

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Le parole di George Soros contro lo strapotere delle grandi compagnie tech, pubblicate il 14 febbraio scorso su Project Syndacate, suonano profetiche: il ritmo di crescita di Facebook è stato vertiginoso, per raggiungere un miliardo di utenti ci ha messo otto anni e mezzo, la metà per arrivare a due e nel giro dei prossimi tre anni potrebbe raggiungere tutta la popolazione mondiale. Facebook e Google controllano oltre la metà di tutte le entrate pubblicitarie digitali: per continuare ad espandersi devono aumentare la quota di attenzione degli utenti e offrire loro una piattaforma sempre più ricca e coinvolgente. L’economia di questi colossi di Internet è basata sui dati: i veri clienti delle società di social media sono i loro inserzionisti: ma la vendita dei loro prodotti non si basa più solo sulla pubblicità. “Le società di social media ingannano i loro utenti manipolando la loro attenzione, indirizzandola verso i propri scopi commerciali e deliberatamente ingegnando la dipendenza dai servizi che forniscono. Questo può essere molto dannoso, in particolare per gli adolescenti”, scrive Soros. Le conseguenze, anche politiche, di questo strapotere monopolistico sono sotto gli occhi di tutti: il ruolo giocato nelle elezioni americane che hanno portato Trump alla Casa Bianca ne è un chiaro esempio.
Zuckerberg vende un milione di azioni Facebook

Nelle due settimane precedenti ai fatti di cronaca che hanno coinvolto Facebook, il ceo Mark Zuckerberg ha venduto 1,14 milioni di azioni FB: lunedì 19 marzo, il primo giorno di negoziazione dopo lo scandalo Cambridge Analytica che ha coinvolto 50 milioni di account e acceso un faro sulla privacy degli utenti, le azioni di Facebook sono scese del 6,77% e martedì 20 marzo hanno ceduto un altro 5,3% attestandosi a circa 163 dollari per azione nel pomeriggio.

Nelle ultime due settimane, il fondatore del social media ha venduto 228.400 azioni l'8 marzo e altrettante il 9 marzo, 220.000 il 12 marzo, ripetendosi poi il 13 marzo, e 245.400 il 14 marzo. Questo è un totale di poco più di 1,14 milioni di azioni cedute ad un prezzo medio di 183,81 dollari, per un pagamento di quasi 210 milioni di dollari.

Intanto a settembre scorso il Ceo di FB aveva annunciato un piano di vendita (da 35 a 75 milioni di azioni) in 18 mesi per finanziare gli sforzi filantropici attraverso la Chan Zuckerberg Initiative (promossa con sua moglie Priscilla Chan) promettendo di regalare il 99% del loro pacchetto azionario per finanziarne le attività.

Nonostante queste vendite privilegiate, massicce e concentrate in pochi giorni prima del tonfo in borsa, Zuckerberg ha visto scendere la sua ricchezza a circa 66 miliardi di dollari rispetto ai 75 miliardi che deteneva quando il titolo è stato chiuso venerdì scorso, come riportano il Bloomberg Billionaire’s Index e Forbes.

Facebook ha rifiutato di commentare la vendita di insider programmata e il calo del prezzo delle azioni.

Fonte
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