Inflazione, Fed: “Possibili altre sorprese”. Il rischio recessione è concreto

Il presidente della Banca centrale statunitense conferma l’intenzione di aumentare ulteriormente i tassi di interesse, a un ritmo che dipenderà dai dati in arrivo

Inflazione, Fed: “Possibili altre sorprese”. Il rischio recessione c’è

“Siamo fortemente impegnati a riportare l’inflazione verso il basso, e ci stiamo muovendo rapidamente”. È il messaggio del presidente della Federal reserve ai senatori della commissione Banking, Housing, and Urban Affairs.

Jerome Powell ribadisce che, in questa fase, l’obiettivo prioritario riguarda la dinamica dei prezzi. Anche perché - ha aggiunto – “ulteriori sorprese potrebbero essere in serbo”, al punto che il ritmo dei rialzi dei tassi potrebbe essere accelerato.

Il problema resta dunque l’alta inflazione. Motivo per il quale i tassi continueranno a salire, a un ritmo - ha confermato Powell - che dipenderà dai dati in arrivo, ma che potrebbe accelerare sulla base dei dati più recenti. Il tasso neutrale è stimato dalla Fed nel 2,50%, ma potrebbe non essere sufficiente “normalizzare” il costo del credito ufficiale.

La Fed non intende causare una recessione che però - ha ammesso Powell - è una possibilità. L’economia Usa, in ogni caso, è “molto forte e ben posizionata per gestire una politica monetaria più restrittiva”.

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