“I sacrifici di oggi non siano un alibi per rinviare le riforme”

Il governatore di Bankitalia cita l’economista britannico John Maynard: “Sacrifici per uscire dalla crisi diminuendo le diseguaglianze”. Il Gini Index è salito di 2 punti durante la crisi

“I sacrifici di oggi non siano un alibi per rinviare le riforme”
L'economista britannico John Maynard Keynes

“Ce la faremo partendo dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo e affrontando finalmente le debolezze che qualche volta non vogliamo vedere”. In queste parole del governatore della Banca d’Italia c’è speranza e preoccupazione.

La situazione descritta dal governatore è grave: non solo per il Pil (che crollerà quest’anno tra il 9 e il 13%). C’è anche la forte crescita della diseguaglianza. Il Gini Index, che appunto quantifica le sperequazioni nella distribuzione del reddito, è salito di 2 punti durante la crisi. 

Ma non è tutto nero. Export, competitività, ricchezza delle famiglie, basso indebitamento privato. Questi punti di forza sono tuttavia soltanto una precondizione.

Oggi l’emergenza più che finanziaria, sembra quella dell’economia reale e dell'efficacia delle politiche economiche. Come conferma il richiamo a “Come pagare il costo della guerra”, il libro del 1940 di John Maynard Keynes: “Ci vuole un piano concepito in uno spirito di giustizia sociale e su sacrifici generali, che non deve essere una giustificazione per rinviare le riforme, ma un’occasione per procedere più avanti verso la riduzione delle diseguaglianze”, aveva scritto l’economista britannico.

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