L'espansione globale prosegue anche nel 2018

La velocità non era così alta nel mondo dal 2010. Pil in rialzo per l'Italia nel 2018, ma l'anno successivo saranno determinanti investimenti e credito

L'espansione globale prosegue

Confindustria rivede al rialzo il Pil italiano del 2018 all’1,5 per cento e all'1,2 l'anno successivo, ma si tratta di una stima prudenziale: saranno, infatti, determinanti investimenti e credito.

L’Italia partecipa pienamente al maggiore impeto della crescita globale, in virtù dell'ottima perfomance dell’export (che da alcuni anni sta guadagnando quote di mercato) e dell’incremento degli investimenti (incentivati dalle misure governative).

Il Paese è riuscito a restringere, ma non a chiudere, il divario nell’incremento del Pil con il resto dell’Euro area. Resta comunque ampia la distanza dal picco pre-crisi. Nel 2019 il Pil italiano sarà ancora al di sotto del 2,9 per cento rispetto al livello del 2007. Con un tasso di crescita dell’1, il recupero completo avverrebbe nel 2021.

L'occupazione è, insieme a quella dell'export, l’unica variabile economica ad aver superato il picco pre-crisi. Anche se i disoccupati sono 7,7 milioni e la condizione giovanile resta complessa. Per questo motivo molti giovani hanno preso altre vie estere. Soltanto tra i laureati sono stati 25mila nel 2016.

Cosa fare? Nel breve periodo, le prossime elezioni in Italia segnano un bivio tra andare avanti sulla strada delle riforme o tornare indietro. Tra le sfide di medio-lungo periodo per l’Italia occupano un posto di rilievo le relazioni con l’Africa. Il continente cresce demograficamente a ritmi molto elevati e si rende decisiva la gestione dei rapporti futuri, economici e finanziari.

Diversamente da quello che è successo negli emergenti asiatici, non è stata l’industrializzazione a trainare lo sviluppo, ma la transizione dall’agricoltura al terziario. Ciò consente ad alcune economie africane di essere meno dipendenti dalla domanda estera.

Senza industria, però, la produttività cresce più lentamente e non è facile prevedere quale modello economico possa garantire un ulteriore e prolungato sviluppo.

Confindustria propone un piano italiano per l’Africa che integri gli obiettivi europei. Le principali azioni del piano sono: la formazione linguistica, tecnica e manageriale di giovani africani all’interno di aziende italiane; la diffusione di scuole superiori per dirigenti industriali e bancari africani; il finanziamento di start-up industriali nei paesi del continente; l’utilizzo dell’immigrazione africana in Italia come agente di conoscenza e sviluppo dei mercati locali.

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