
Secondo l’Unione Africana, ogni anno 88 miliardi di dollari lasciano il continente a causa di pratiche illecite: evasione fiscale, trasferimenti di profitti verso paradisi fiscali, corruzione e riciclaggio. Risorse che avrebbero potuto finanziare sanità, scuole e infrastrutture, restano invece bloccate all’estero.
Paradisi fiscali e ricchezze offshore
A farla da padroni sono multinazionali delle materie prime e aziende digitali, che spostano utili nei paradisi fiscali. Anche le élite locali giocano un ruolo chiave, nascondendo capitali in conti offshore. Un sistema che, secondo gli esperti, non solo priva gli Stati di risorse vitali ma alimenta corruzione e criminalità, indebolendo le istituzioni.
Piccoli passi verso la trasparenza
Dal 2017 oltre 100 Paesi hanno iniziato a scambiarsi automaticamente i dati bancari dei correntisti, rendendo più difficile occultare fondi all’estero. Inoltre, dal 2025 è in vigore un nuovo quadro globale ONU sulla giustizia fiscale, che punta a tassare in modo più equo le grandi corporation e a individuare i flussi illeciti.
Debiti e servizi essenziali a rischio
Gli effetti sul piano sociale sono devastanti. In Paesi come Nigeria, Angola e Congo, miliardi sfuggiti al fisco avrebbero potuto garantire acqua pulita, istruzione e cure mediche a centinaia di migliaia di persone.