L’Ue taglia le stime sul Pil: Francia -9,4%, Germania -5,6%, Italia -9,9%, Regno Unito -10,3%, Spagna -12,4%

Peggiora la ripartenza per tutta l’Ue con le uniche eccezioni di Germania e Polonia. L’Italia non tornerà ai livelli pre-pandemia nel 2022. E tra le principali economie globali solo la Cina quest’anno avrà un segno positivo: 2,1%

Bruxelles taglia le stime sul Pil

“La seconda ondata di Covid ha interrotto il rimbalzo dell’economia europea e nel quarto trimestre la crescita tornerà in stallo per poi riprendere nel primo trimestre del 2021”. Lo ha spiegato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, presentando le previsioni economiche d’autunno.

Se in estate la ripresa è stata più robusta del previsto con il risultato di una leggera attenuazione della recessione 2020, le nuove misure restrittive approvate dai governi di tutta Europa porteranno a un peggioramento dei dati per il prossimo anno. La conseguenza è che l’economia dell’Ue, compresa quella italiana con l’unica eccezione di Germania e Polonia, “non tornerà a livelli pre Covid prima del 2022”.

Per Bruxelles a fine anno l’Eurozona sprofonderà in una riduzione del Pil pari al 7,2%, un dato leggermente migliore rispetto a quello previsto in primavera (-8,7%).

Tuttavia le nuove misure restrittive introdotte dai governi europei per fronteggiare il ritorno del Covid hanno costretto Bruxelles a tagliare la crescita degli ultimi tre mesi del 2020 con la conseguenza che l’Eurozona nel 2021 rimbalzerà con un aumento del reddito pari al 4,2%. Dato inferiore a quanto previsto a primavera, ovvero il 6,1%.

Andamento simile per l’Italia: la recessione del nostro Paese sarà del 9,9% nel 2020 rispetto al -11,2% stimato a luglio. Tuttavia il prossimo anno la ripartenza sarà del 4,1% anziché del 6,1%. Dati che non permetteranno al Paese di tornare a livelli pre Covid entro la fine del 2022.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Articoli correlati

“Senza riforme tra 25 anni il Pil dell’Ue sarà uguale a oggi. Non si vive di solo export. In Europa salari troppo bassi”

Secondo l’ex premier Mario Draghi, le politiche che negli ultimi anni, in nome della competitività, hanno tollerato un basso aumento delle retribuzioni e depresso gli investimenti: “Se l’Ue continuerà a registrare il tasso medio di crescita della produttività del lavoro dal 2015, dato l’invecchiamento della nostra società, tra 25 anni l’economia avrà le stesse dimensioni di oggi”. [continua ]

Ue
Economia

La Cina contribuisce per oltre un quarto alla crescita economica globale

L’Ocse taglia allo 0,5% la crescita per l’Italia nel 2024. Dazi e conflitti pesano sull’economia globale. Gli Stati Uniti sono in decelerazione, l’Eurozona stenta, e la Germania è in crisi totale, mentre l’India continua a volare con tassi intorno al 7%. La Cina perde un po’ di slancio ma resta su livelli elevati (5% nel 2024 e 4,7% nel 2025). E per ogni punto percentuale di crescita cinese inferiore alle proiezioni, l’effetto diretto sul Pil globale è di circa 0,2 punti percentuali. [continua ]

Economia

L’ex locomotiva d’Europa crescerà meno del 2% nel triennio 2024-2026

Gentiloni: “I dazi statunitensi colpirebbero soprattutto Italia e Germania”. L’allarme del commissario Ue sulla svolta protezionistica che potrebbe arrivare dalla nuova amministrazione americana. In Italia, si stima un incremento del Pil reale pari allo 0,7% nel 2024. [continua ]

Ue
Economia
Quale è il vero obiettivo dei dazi?

Quale è il vero obiettivo dei dazi?

Ue
Economia
Draghi: “800 miliardi all’anno per tenere testa a Stati Uniti e Cina”

Draghi: “800 miliardi all’anno per tenere testa a Stati Uniti e Cina”

Ue
Economia

Scende il reddito reale delle famiglie italiane. Aumenta il divario con l’Ue

Il potere d’acquisto dei salari lordi dei lavoratori dipendenti in Italia è diminuito negli ultimi 10 anni del 4,5%, mentre nelle altre maggiori economie dell’Ue è cresciuto. [continua ]

Ue
Economia

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com