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La guida autonoma, fiore all’occhiello dell’industria automobilistica, sta conquistando nuovi settori. E non si tratta solo di trasporto civile. Il comparto della difesa tedesca guarda ora con sempre più interesse a queste tecnologie, in cerca di soluzioni avanzate per la logistica militare e il supporto ai veicoli non presidiati.
Bmw, Mercedes e Volkswagen aprono ai militari
Secondo fonti autorevoli riportate da Handelsblatt, Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz sarebbero in fase di colloqui esplorativi con alcune delle principali aziende della difesa tedesca. L’obiettivo? Capire come trasferire le tecnologie civili di assistenza alla guida e automazione ai veicoli destinati all’impiego militare.
Il ruolo chiave di Volkswagen
Tra le case automobilistiche coinvolte, Volkswagen avrebbe mostrato il maggiore interesse, secondo quanto riferito da un dirigente di una grande azienda del settore bellico. Il focus non è sulle armi, ma sull’integrazione della tecnologia di guida autonoma nei mezzi logistici impiegati in Germania e in Europa, per scopi di supporto o sorveglianza.
Limiti etici: vietati carri armati e sistemi d’arma
Nonostante l’apertura, Volkswagen esclude categoricamente qualsiasi coinvolgimento nello sviluppo di armamenti. Una scelta dettata anche dalla propria storia, che affonda le radici nella Germania del Terzo Reich. Per l’azienda, l’interesse rimane confinato a progetti non offensivi, come veicoli autonomi per il trasporto di rifornimenti o il pattugliamento.
Verso una nuova frontiera tecnologica
L’interesse dell’industria militare per la guida autonoma potrebbe ridefinire i confini tra civile e militare. La cooperazione tra automotive e difesa segnala un cambio di paradigma: in un’epoca in cui le guerre diventano sempre più tecnologiche, anche l’auto del futuro potrebbe finire… al fronte. In realtà, più che a rispondere aD una più o meno imminente minaccia bellica, la mossa sembra orientata a salvare il cuore pulsante della prima economia europea, ora in difficoltà, E a rinascere sotto una nuova pelle.