Mossa degli Usa per soffocare il regime di Maduro. I proventi del petrolio sul conto di Guaidò

Washington ha annunciato che i ricavi della compagnia Petroleos de Venezuela, e quelli della sussidiaria Usa Citgo, dovranno essere versati su un conto intestato a Juan Guaidò. Con questa mossa gli Usa mantengono aperto il commercio di greggio e assestano un colpo a Maduro, evitando di favorire Arabia Saudita, Messico e Iraq

Mossa degli Usa per soffocare il regime di Maduro
Juan Guaidò

Soffocare il regime di Maduro senza spingere il paese verso un ulteriore aggravamento della crisi economica. Sarebbe questo il nuovo obiettivo della Casa Bianca. Washington ha annunciato che da ora in poi tutti i ricavi della compagnia Petroleos de Venezuela, e quelli della sua sussidiaria americana Citgo, dovranno essere versati su un conto nella disponibilità del presidente ad interim Juan Guaidò. Le società, tuttavia, continueranno le loro attività regolarmente, anche se Guaidò nominerà a breve nuovi vertici con la promessa di non licenziare i dipendenti. L’annuncio è stato fatto dal consigliere per la sicurezza nazionale Bolton e dal segretario al Tesoro Mnuchin, e rappresenta l’azione più concreta presa dagli Stati Uniti dopo il riconoscimento diplomatico del presidente ad interim.

Il governo guidato da Maduro potrebbe ora cercare di rivolgersi ad alleati come Russia e Cina per compensare parzialmente la riduzione delle esportazioni verso gli Usa, che sono ancora il principale importatore del petrolio venezuelano con 500 mila barili al giorno. Ma le esportazioni verso Mosca e Pechino servono perlopiù a sanare debiti e arretrati, non producono quindi nuovi ricavi.

Con questa mossa gli Usa provano a mantenere attivi i rapporti bilaterali e assestare un colpo letale a Maduro. E, soprattutto, è una soluzione che consente agli Stati Uniti di non ricorrere a quella che alcuni definiscono "l'opzione nucleare" - ovvero l’embargo petrolifero totale. Sarebbe stato un vero problema per la popolazione in un paese dove il 90% delle entrate del bilancio statale proviene dal petrolio. Avrebbe, dunque, avuto un impatto devastante sui venezuelani e meno sul Governo, il reale obiettivo. E, riducendo l’export del Venezuela, avrebbe automaticamente favorito l’incremento di quello proveniente da Arabia Saudita, Messico e Iraq.

Mentre il grande perdente è il Venezuela. Il paese ha le più grandi riserve petrolifere al mondo, ma sta rapidamente esaurendo i fondi per trovare il greggio e pomparlo fuori dal terreno. Alla fine degli anni '90 estraeva oltre 3 milioni di barili di petrolio al giorno, oggi scesi a 1 mln. E anche senza alcuna sanzione internazionale, la produzione del Venezuela sarebbe diminuita drasticamente quest'anno a causa della mancanza di investimenti.

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