‘Piccoli schiavi invisibili’: nel mondo sono 152 milioni

Lavoro minorile: in Italia c’è un vuoto statistico che andrebbe colmato per dare a questo fenomeno le risposte legislative e sociali che merita

‘Piccoli schiavi invisibili’: nel mondo sono 152 milioni

Nel mondo ci sono ancora oggi 152 milioni di bambini vittime di lavoro minorile. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale.

Nel nostro Paese il lavoro minorile è vietato dal 1967, ma è un fenomeno che non solo non è mai scomparso, ma che la pandemia, le scuole chiuse e l’allargamento delle aree di povertà ad essa dovute, rischia di aggravare.

Sullo sfruttamento lavorativo dei minori esistono, tuttavia, poche statistiche, e soprattutto non esiste un monitoraggio continuo. Gli ultimi dati di fonte attendibile risalgono al 2013 e sono quelli di una ricerca condotta dalla Fondazione Di Vittorio e da Save the Children, in collaborazione con l’Istat, che ha mappato in Italia una stima di 340.000 minori al di sotto dei 16 anni occupati illegalmente, vale a dire il 7% della popolazione in età di lavoro.

Sono baby sitter, aiuto camerieri, baristi, giovani braccianti o manovali, dice l’indagine dopo la quale non è stato fatto più niente. Un vuoto statistico che andrebbe colmato per dare a questo fenomeno le risposte legislative e sociali che merita.

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