La Bundesbank ha fatto i conti: l’embargo sul gas russo costerebbe 180 miliardi alla Germania e il 5% del Pil

Olaf Scholz: “Non vedo come embargo a gas possa fermare guerra”. Il cancelliere tedesco usa lo spettro della guerra nucleare per intimorire l’Ue rispetto alla messa al bando del gas russo.

La Bundesbank ha fatto i conti: l’embargo sul gas russo costerebbe 180 mld

Un divieto immediato dell’Ue alle importazioni di gas dalla Russia costerebbe alla Germania 180 miliardi di euro nel 2022 in perdita di produzione. È l’allarme lanciato oggi nel bollettino mensile dalla Bundesbank secondo cui un embargo sul gas russo intaccherebbe il Pil del 5% nel 2022, innescando un’impennata dei prezzi dell’energia e una delle recessioni più profonde degli ultimi decenni.

La stima della Banca centrale è, dunque, più pessimista di quella espressa lo scorso mese da nove economisti universitari secondo cui l’impatto di un embargo totale sulle importazioni di energia dalla Russia sarebbe “gestibile” e provocherebbe una perdita di Pil compresa fra lo 0,3% e il 3%.

La previsione della Bundesbank promette così di riaccendere il dibattito nell’Unione fra quanti spingono per una linea intransigente e quanti invece sono favorevoli a un approccio più graduale tanto più che lo stesso cancelliere Olaf Scholz ha definito le stime degli accademici come “errate” e “irresponsabili”. Per il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck, la Germania sarà in grado di far a meno del gas russo solo entro il 2024.

Secondo i dati del governo di Berlino, prima della guerra in Ucraina, la Russia rappresentava il 55% di tutte le importazioni di gas tedesche. Più di un terzo di quel gas viene consumato dal settore manifatturiero, ovvero il volano della prima economia europea. Numeri che spiegano anche la reazione di Scholz: “Non vedo come un embargo al gas russo possa porre fine alla guerra” in Ucraina ha dichiarato il cancelliere, ribadendo la prudenza della Germania su misure di embargo da parte dell’Ue verso il gas proveniente da Mosca. Scholz, intervistato dal settimanale Der Spiegel, ha sottolineato anche che bisogna evitare una “guerra nucleare”.

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