Pechino, schierati 100 mila operatori sanitari nella megalopoli da 12 mln di abitanti

Cade l’accusa ai salmoni europei

Pechino, schierati 100 mila operatori sanitari
Pechino

Pechino è blindata e con 100 mila operatori sanitari già mobilitati si prepara al peggio: il Covid-19 si è diffuso in oltre la metà dei distretti della città.

La curva epidemiologica del nuovo focolaio del virus ha dimostrato un trend “ancora in ascesa”, ha ammesso in conferenza stampa Pang Xinghuo, vicedirettrice del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie della capitale cinese.

Di fatto, va messo nel conto “un ulteriore incremento dei contagi”a causa delle dimensioni del mercato all’ingrosso di Xinfadi, il più grande in Asia per i generi alimentari.

Intanto sembra essere caduta l’ipotesi che il contagio sia legato al salmone europeo. La Norvegia ha chiarito che “il caso è in fase di risoluzione. Oggi stiamo lavorando ai dettagli e posso confermare che la questione sembra essere stata risolta", ha osservato il ministro della Pesca Odd Emil Ingebrigtsen.

Shi Guoqing, vice direttore del Centro di emergenza del Chinese Center for Disease Control and Prevention, ha ammesso che non c’è evidenza che il salmone sia “stato veicolo diretto o intermedio del coronavirus”. Al mercato di Xinfadi sono stati trovati salmoni infetti, ma “il virus non è stato rilevato su quelli non ancora portati sul sito”.

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