Ecco cosa c'è dietro al boom del caffè torrefatto. Germania leader mondiale nell'export

Ecco cosa c'è dietro al boom del caffè torrefatto
La maturazione del frutto della pianta di caffè prevede che il germe si sviluppi dopo due mesi in una drupa. Quest'ultima poi cambia colore, passando dal verde iniziale al giallo fino al rosso vivido

Oggi bere il caffè è diventato uno stile di vita. C’è, però, un risvolto legato alle condizioni economiche e commerciali imposte ai produttori.

Il Brasile è il più grande esportatore di caffè, la materia prima che è successivamente trasformata in ciò che beviamo. Il Paese verde-oro vende ogni chilogrammo per 2,70 dollari. La Germania, a sua volta, è il più grande esportatore di caffè torrefatto al mondo e vende ogni chilogrammo per 6.21 dollari.

Per le imprese europee c’è, però, l’aiutino dell’UE, che impone sulle nostre esportazioni di caffè una tariffa del 7,5 per cento agli acquirenti, mentre nessuna addizionale (a tutela dei medio-piccoli produttori brasiliani) è applicata alle importazioni dell’Unione.

Di fatto, si tratta di un sussidio. E per questo è possibile definire tale politica economica protezionistica o neo-coloniale verso il caffè. Il risultato, comunque, è lo stesso.

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