Le ultime graffianti ‘Considerazioni finali’ di Visco: sì a MES, salario minimo e migranti

Il governatore della Banca d’Italia: sul Pil superate le attese, mentre per l’inflazione serve uno sforzo congiunto di imprese, lavoratori e governo

L’inflazione tornerà sotto controllo, al 2%, non prima del 2025. Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni Finali – le ultime prima della sua uscita da Palazzo Kock, prevista a fine ottobre – entra nell’emergenza legata ai prezzi al consumo, pur riconoscendo un andamento del prodotto interno lordo al di sopra delle attese.

SPIRALE PREZZI SALARI. “Nelle contrattazioni nel mercato del lavoro va evitato un approccio puramente retrospettivo, poiché una dinamica retributiva che replicasse quella dell’inflazione passata non potrebbe che tradursi in una vana rincorsa tra prezzi e salari. Quello che occorre per un recupero del potere d’acquisto è una crescita più sostenuta della produttività” dice Visco. L’unico problema è che la produttività ristagna da 30 anni in Italia (nei paesi occidentali è invece in media cresciuta seppur solo lievemente).

POLITICA MONETARIA. Anche “le strategie di prezzo delle imprese giocheranno un ruolo fondamentale (nel contenimento dell’inflazione): simmetricamente a quanto avvenuto nella fase di rialzo dei costi dell’energia del 2022, le recenti riduzioni di costo dovrebbero ora essere trasmesse ai prezzi dei beni e dei servizi”. Indirettamente, Visco si riferisce al fatto che l’inflazione sia in parte collegata all’eccesso di profitti accumulati da molte imprese.

SALARIO MINIMO. “In molti casi, il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate; la quota di giovani che dopo cinque anni ancora si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20 per cento. Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali paesi, l’introduzione di un salario minimo, definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale”.

PNRR. “Miglioramenti sono possibili. Nel perseguimento di eventuali modifiche bisogna però tenere conto del serrato programma concordato con le autorità europee”.

MES. “Non si può non sottolineare infine la necessità di portare a compimento l’Unione bancaria, attraverso una revisione dell’attuale disciplina di gestione delle crisi, che renda quest’ultima più rapida ed efficace, nonché l’istituzione di uno schema unico di garanzia dei depositi. I recenti fenomeni di instabilità osservati al di fuori dell'Ue mostrano chiaramente l'importanza di raggiungere questi obiettivi. Non appena sarà pienamente operativa la sua riforma (il parlamento ne discuterà il 30 giugno, ndr), il Meccanismo europeo di stabilità potrà svolgere un ruolo importante, fornendo una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico”.

MIGRANTI. Per Visco nei prossimi decenni la dinamica della popolazione mondiale continuerà a essere fortemente sbilanciata: alla crescita sostenuta nei paesi in via di sviluppo si contrapporrà quella debole o negativa nei paesi avanzati; tra questi l'Italia si caratterizza per un processo di invecchiamento fra i più rapidi. In soli tre anni, dal 2019 il numero di persone convenzionalmente definite in età da lavoro (tra i 15 e i 64 anni) è diminuito di quasi 800.000 unità. E “anche nell'ipotesi molto favorevole di un progressivo innalzamento dei tassi di attività dei giovani e delle donne fino ai valori medi dell'Unione europea, nei prossimi venti anni la crescita economica non potrà contare su un aumento endogeno delle forze di lavoro: gli effetti del calo della popolazione nelle età centrali potranno essere mitigati nel medio periodo, oltre che da un allungamento dell’età lavorativa, solo da un aumento del saldo migratorio”.

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