La Cina è diventata il banchiere del continente africano. Verso la yuan-dipendenza?

Pechino sta cercando di penetrare le banche centrali dei paesi africani con lo yuan, che resta al momento solo la settima valuta di riserva più importante del mondo, ma la sua importanza è in costante aumento

La Cina è diventata il banchiere del continente

Dopo due lunghi anni di negoziati, Industrial and Commercial Bank of China Limited, la più grande cinese divenuta dal mese di febbraio del 2017 anche la prima al mondo per patrimonio totale e capitalizzazione di mercato, e la Banca centrale della Nigeria hanno deciso di adottare lo yuan cinese, che diventa così la seconda valuta della prima economia africana. Il paese sarà ora in grado di emettere nella valuta cinese il 10% dei suoi 33 miliardi di dollari detenuti in divise estere.

Passo storico

Questo è un importante scatto in avanti per Pechino nel suo desiderio di internazionalizzare la propria moneta e indebolire il dollaro Usa. E l’Africa, nel mezzo, funge da laboratorio per questa offensiva economica e politica. Già all’inizio di quest'anno la Cina aveva messo un tassello pesante contro la divisa statunitense, inaugurando a Shanghai la possibilità di pagare gli acquisti di petrolio in yuan. L'Angola, il principale fornitore africano di greggio per la Cina, è il primo paese a cogliere la nuova occasione.

Yuan e banche centrali africane

È, tuttavia, solo un colpetto al dollaro, che rappresenta ancora il 90% delle transazioni globali di merci a fronte del 2% dello yuan. Ma il passo è comunque storico, dal momento che la Cina con nove milioni di barili al giorno è il più grande importatore mondiale di greggio. Ora Pechino si spinge oltre e penetra le banche centrali dell’Africa proprio con lo yuan, che resta al momento solo la settima valuta di riserva più importante del mondo, molto indietro rispetto a dollaro, euro o yen, ma la sua importanza è in costante crescita nel continente africano.

L’Africa è yuan-dipendente?

Uno dei motivi di questo successo è spiegato dal fatto che l’utilizzo dello yuan consente di sganciarsi dalle fluttuazioni del dollaro, diventato fonte di rischio da quando Donald Trump è salito al potere. Se per Pechino è semplicemente un ottimo affare, le economie africane potranno vendere le materie prime e ripagare i loro giganteschi debiti direttamente in yuan (circa il 22% del debito africano è detenuto dalla Cina). E, allo stesso tempo, potranno diversificare le riserve valutarie cominciando dal primo partner commerciale, ovvero la Cina. In questo modo la seconda economia al mondo diventa il banchiere del continente africano, rendendolo così sempre più yuan-dipendente.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com