Mezzo mondo in fila per comprare la soia dal Brasile (che è diventata la fattoria della Cina)

Le tensioni Usa-Cina ridisegnano il mercato globale della soia (e non solo). Mentre Washington perde terreno, il Sud America si prende il primato nelle esportazioni agroalimentari

In fila per comprare la soia dal Brasile (che ora è la fattoria della Cina)

Secondo un report di S&P Global Commodity Insights, la Cina ha drasticamente ridotto le importazioni di soia dagli Stati Uniti, penalizzate da un dazio del 23% in risposta alla guerra commerciale avviata da Washington. Risultato: tra aprile e giugno 2025 gli acquisti cinesi di soia Usa sono crollati del 19,5% rispetto all’anno precedente. E il Brasile ha colto l’occasione.

La nuova superpotenza agricola

La prima economia dell’America Latina è così diventata il principale fornitore di soia al mondo, superando gli Stati Uniti. Nel 2024 ha prodotto 169 milioni di tonnellate, con un incremento annuo del 10,5%. E il 2025 promette nuovi record, grazie alla crescente domanda cinese. Ma questa espansione agricola ha un prezzo: l’aumento della deforestazione per far spazio alle coltivazioni, soprattutto destinate all’alimentazione animale.

Il patto Pechino-Brasilia

L’alleanza tra Cina e Brasile non è nata ieri. Dal 2022 gli scambi commerciali hanno superato i 150 miliardi di dollari, sedici volte il volume registrato nel 2004. Pechino ha trovato un partner strategico: in cambio di materie prime agricole, offre prodotti industriali e massicci investimenti. Il risultato? Gli Stati Uniti stanno perdendo terreno sia in Sud America che nel mercato globale delle commodities.

Non solo soia: anche mais e carne nel mirino

La Cina guarda al Brasile anche per altri prodotti agricoli. Nel 2023 il Brasile ha superato gli Usa come primo esportatore mondiale di mais, con 5,6 milioni di tonnellate, di cui quasi un terzo venduto proprio a Pechino (che fino al 2021 non ne importava affatto dal Brasile). Anche nel mercato della carne – sia di pollo che bovina – Brasilia ha spodestato Washington, diventando il principale fornitore della crescente classe media cinese.

Stati Uniti in ritirata

I numeri parlano chiaro: negli anni ‘80, gli Stati Uniti controllavano l’84% del mercato mondiale del mais, oggi sono scesi al 27%. Nella carne di pollo, la quota è passata dal 44% al 24%, mentre il Brasile è salito al 36%. Nella carne bovina, gli Usa sono scesi dal 19% al 10%, mentre il Brasile copre un quarto del mercato globale. Solo nel 2024, la Cina ha importato 3,55 milioni di tonnellate di manzo brasiliano.

Un nuovo equilibrio globale

La guerra dei dazi sta ridisegnando la geopolitica del commercio agroalimentare. E mentre gli Stati Uniti perdono quote storiche di mercato, il Brasile si trasforma nella “dispensa della Cina”, guadagnando influenza economica e politica. Una sfida che va ben oltre la soia.

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