Conte: "Martedì andrò da Juncker con una proposta sulla manovra"

Intanto la differenza tra Btp e Bund scende a 278 punti base per la prima volta dall'inizio di ottobre. Ma l’Agenzia Fitch rivede le previsioni sulla crescita dell'Italia dall'1,2 all'1% nel 2018 e dall'1,2 all'1,1% per il prossimo anno

Conte: "Martedì andrò da Juncker con una proposta sulla manovra"

"Vedrò Juncker martedì prossimo a Strasburgo. Sto lavorando alla nostra proposta, sono ottimista". Lo dice in un'intervista all'Adnkronos il premier Giuseppe Conte, spiegando di aver sentito il presidente della commissione Ue al telefono nel pomeriggio (del 5 dicembre) e anticipando che andrà all'appuntamento con la proposta del governo sulla manovra economica.

"Sicuramente martedì ci confronteremo con Juncker con la proposta in mano, ora vedremo se anticiparla. Stiamo lavorando sugli ultimi dettagli" precisa Conte, aggiungendo che per evitare la procedura di infrazione "cercheremo di adottare qualche accorgimento per rafforzare il piano degli investimenti".

Il clima è divenuto meno freddo con Bruxelles e i mercati mandano segnali positivi. Lo spread tra Btp e Bund scende a 278 punti base per la prima volta dall'inizio di ottobre scorso. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 3,05%, il livello più basso da fine luglio.

Intanto, però, l’agenzia Fitch rivede le stime sul Pil dell'Italia dall'1,2 all'1% nel 2018 e dall'1,2 all'1,1% nel 2019 a causa dell'incertezza politica interna e dei timori per il commercio globale. Fitch – si spiega nel Global Economic Outlook - nutre dubbi sul fatto che l'allentamento fiscale possa spingere il pil nel 2019, sia "per le incertezze sui dettagli dell'implementazione" che "per i probabili bassi impatti di alcune misure".

Dopo i recenti dati Istat, a complicare il quadro arriva un nuovo allarme sul fronte dell'occupazione. Sono circa 53 mila le persone che dal primo gennaio 2019 non potranno essere “riavviate” dalle Agenzie per il Lavoro perché raggiungeranno i 24 mesi. Ovvero il limite massimo per un impiego a tempo determinato. “È l'effetto della circolare del Ministero del 31 ottobre che ha considerato compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell'entrata in vigore della legge di conversione del "decreto dignità”, si legge in una nota di Assolavoro che tuttavia parla di "stima prudenziale".

Un altro monito è poi giunto da Federmeccanica, che evidenzia come gli effetti del “decreto dignità” potrebbero rivelarsi molto diversi rispetto alle attese del Governo. Nella sua indagine congiunturale sull'industria l’Associazine datoriale spiega che, in riferimento al provvedimento varato dalla maggioranza gialloverde, "il 30% delle imprese non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere".

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