
Sul pianeta conosciamo circa 400.000 specie vegetali, metà delle quali commestibili. Eppure, sono soltanto tre le colture che assicurano oltre la metà delle calorie necessarie alla popolazione mondiale: mais, riso e frumento. Il grano è ovunque: anche dove non cresce, arriva grazie al commercio internazionale, diventando un pilastro insostituibile della sicurezza alimentare globale.
Da bene scarso a merce globale
Per secoli il frumento è stato considerato un prodotto deperibile e difficile da trasportare. Oggi, invece, è una commodity standardizzata, immagazzinabile e scambiata in quantità immense nei mercati finanziari. Come sia avvenuta questa trasformazione è il cuore del saggio Pane quotidiano. L’invisibile mercato mondiale del grano tra XIX e XX secolo (Donzelli, 2024) di Carlo Fumian, finalista al Premio Friuli Storia 2025.
La rivoluzione del mercato mondiale
Dal Chicago Board of Trade, fondato nel 1848, fino alla Prima guerra mondiale, il grano diventa protagonista di una rivoluzione globale fatta di innovazioni agricole, telegrafi, ferrovie e finanza. Una trasformazione che ha permesso di sfamare miliardi di persone, ridurre carestie e al tempo stesso generare mercati capaci di sostenere o far crollare intere economie.
Gli snodi storici: dalle Corn Laws alla guerra civile americana
Due eventi segnano la svolta: l’abolizione delle Corn Laws in Inghilterra negli anni ’40 dell’Ottocento e la Guerra civile americana, che sposta l’asse dalle esportazioni di cotone a quelle di grano. Da quel momento il cereale diventa il nuovo baricentro dell’economia globale. Nel Novecento, episodi come la great grain robbery del 1972 – la vendita massiccia di grano Usa all’Urss – confermano quanto questo mercato possa influenzare i prezzi mondiali e gli equilibri politici.
I colossi dell’agroindustria
In tale contesto, molte delle grandi compagnie nate allora – come Cargill – sono ancora oggi controllate da poche famiglie e hanno ampliato il loro raggio d’azione ben oltre il grano. Ricerca, biotecnologie, logistica e agroindustria sono diventati i pilastri di multinazionali che continuano a dominare la filiera globale.
Tra protezionismo e resilienza del sistema
Oggi si torna a parlare di guerre commerciali e protezionismo. Ma la storia dimostra che limitare i commerci agricoli spesso apre la strada ai conflitti. Nonostante le tensioni, il mercato mondiale del grano ha dimostrato una sorprendente resilienza: lo si è visto durante la guerra in Ucraina, quando il sistema è riuscito ad assorbire l’urto senza crisi alimentari globali.
Una rivoluzione (anche commerciale)
Il libro di Fumian ricorda come la modernità non sia nata solo dalla rivoluzione industriale, ma anche da una rivoluzione commerciale, che ha reso possibile la distribuzione globale di beni alimentari. Il grano, con la sua doppia natura di alimento quotidiano e di asset finanziario, è il simbolo di questa trasformazione.